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Si fa spesso riferimento alla colazione come al pasto più importante della giornata. Ma è davvero così?

In questo articolo cercheremo di capire qual è l’impatto della colazione sulla nostra salute e quali ormoni sono coinvolti.
Bisogna innanzitutto considerare che solo una piccola percentuale di persone consumano una corretta colazione e che, al contrario, la maggior parte non la consumano affatto o in modo non adeguato.
Tra gli alimenti più consumati a colazione troviamo i cornetti, le merendine, i cereali raffinati, tutti prodotti industriali con un elevato contenuto di addensanti, coloranti, conservanti e zuccheri di ogni tipo.
L’abitudine e la fretta sembrano essere le scusanti più comuni tra coloro che la colazione non la consumano, senza sapere che così facendo evocano un cattivo segnale endocrino e metabolico.

La crononutrizione, che richiederebbe una diversificazione dei pasti in relazione ai diversi orari in cui vengono consumati, viene completamente sconvolta dalla mancanza di uno dei pasti principali.
L’eliminazione della colazione infatti, induce durante le ore successive un importante calo della glicemia, aggravato ulteriormente dal periodo di digiuno notturno. Tale calo glicemico si traduce in stanchezza e affaticamento che ci porta a consumare alimenti industriali ad alto indice glicemico come snack o merendine nel tentativo di innalzare la glicemia. All’aumento di glicemia ne consegue un aumento di valori di insulina nel sangue (ormone che abbassa il contenuto di zucchero ematico) prodotta dal pancreas per ovviare all’innalzamento. L’azione dell’insulina determina una drastica riduzione della quantità di zucchero nel sangue, condizione chiamata “ipoglicemia reattiva” che stimola ulteriormente la fame.
In questi termini potrebbe sembrare un processo metabolico che non comporta nessun rischio, se non per il fatto che lo zucchero, che viene tolto dal sangue per effetto dell’insulina, non scompare magicamente, ma viene stoccato in un tessuto di riserva: il tessuto grasso. Ne consegue che le oscillazioni glicemiche e ripetute durante la giornata favoriscono l’ingrassamento e predispone a malattie metaboliche anche molto serie.

Purtroppo è abitudine comune saltare la colazione, pranzare velocemente per problemi di lavoro e mangiare molto a cena come ricompensa per la giornata lavorativa trascorsa.
Questa pratica e suddivisione dei pasti non rispetta i principali assi ormonali che regolano il metabolismo. Gli ormoni tiroidei, il cortisolo e il testosterone sono considerati ormoni catabolici capaci cioè di predisporre l’organismo in una condizione di consumo. Questi ormoni vengono prodotti in prevalenza la mattina, quando cioè l’organismo è più propenso ad alimentarsi per affrontare la giornata, per poi ridurre i loro livelli nel sangue avvicinandosi alla sera.
Alimentarsi in modo soddisfacente e con i giusti alimenti durante le prime ore del giorno rispetta la nostra fisiologia e il corpo ci ripagherà donandoci forza, vitalità ed energia.
Togliere la colazione e consumare pasti importanti la sera, genera un segnale di carestia ai quali l’organismo reagisce riducendo i livelli di ormoni catabolici nel tentativo di superare la fase di carestia nutrizionale.
Si innesca quindi un circolo vizioso caratterizzato da accumulo di tessuto grasso e rallentamento metabolico.

Un articolo pubblicato sul Public Health Nutrition non solo afferma che la colazione accelera il metabolismo, ma che riduce l’infiammazione e migliora gli indici di sindrome metabolica come resistenza insulinica, colesterolo e pressione arteriosa.

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