Biopsia prostatica ecoguidata Fusion
Diagnostica

La biopsia prostatica ecoguidata Fusion rappresenta attualmente il metodo diagnostico più avanzato e accurato per rilevare la presenza di lesioni tumorali nella prostata. Questa tecnica combina le immagini della Risonanza Magnetica Multiparametrica della prostata (Esame disponibile nella nostra sede di Cittadella), ottenute prima della procedura, con quelle dell’ecografia transrettale, eseguita durante la biopsia. Tale combinazione permette di individuare con precisione le aree sospette e di effettuare prelievi mirati.
Le biopsie tradizionali, effettuate senza la guida delle immagini RM, consentono prelievi più casuali e intuitivi, risultando spesso in una diagnosi meno precisa. Queste possono mostrare solamente un’immagine anatomica della prostata, senza mettere in evidenza le specifiche aree sospette. Viceversa, con la biopsia Fusion, si ottengono campioni specifici dall’area sospetta, garantendo una diagnosi molto più affidabile e precisa.
La biopsia Fusion, eseguita in Sala Operatoria Extraospedaliera nella sede di Castelfranco Veneto, è particolarmente raccomandata quando si riscontrano anomalie con la Risonanza Magnetica multiparametrica della prostata, rendendo essenziale uno studio RM preliminare. Tipicamente, vengono prelevati 4 campioni per ogni zona sospetta e da 8 a 12 campioni dalla ghiandola prostatica, variando in base alla sua dimensione.
Confrontando con le tecniche diagnostiche tradizionali, la biopsia Fusion si dimostra superiore, soprattutto nell’identificazione di tumori più aggressivi, che potrebbero essere trascurati con metodi convenzionali.
Tuttavia, come ogni procedura medica, anche la biopsia prostatica Fusion presenta potenziali complicanze. Tra le più comuni vi sono l’ematuria (sangue nelle urine) e l’emospermia (sangue nello sperma). Altre complicazioni, seppur rare, includono la ritenzione urinaria acuta, infezioni e temporanea disfunzione erettile.
Infine, è essenziale notare che il cancro alla prostata è una delle malattie oncologiche più diffuse tra gli uomini. Pur essendo spesso stigmatizzato a causa delle sue implicazioni terapeutiche e degli esami tradizionali, è fondamentale essere proattivi nella sua diagnosi. Questo implica prestare attenzione ai sintomi, seguire le raccomandazioni degli specialisti e sottoporsi a controlli regolari, come il dosaggio dell’antigene prostatico specifico (PSA), per identificare tempestivamente la malattia.