TAC Dentale Cone-Beam
Diagnostica

INFORMAZIONI
La TAC dentale è un esame utilizzato per identificare con maggior chiarezza e precisione eventuali anomalie che possono essere emerse dalla cosiddetta panoramica dentale (od ortopantomografia). Il vantaggio principale della TAC dentale rispetto alla classica panoramica è quello di offrire immagini tridimensionali e più dettagliate. Nel caso siano programmati degli interventi di implantologia, la Tac dentale aiuta il dentista a capire la quantità di osso a disposizione per l’impianto e l’eventuale necessità di ricorrere a un innesto osseo. Aiuta inoltre a pianificare la posizione degli impianti nel rispetto delle strutture nervose e vascolari. La TAC Cone-Beam del Gruppo Romano Medica i cui vantaggi risiedono nella minor dose radiogena (il Paziente è esposto a quantità di raggi X circa 10 volte inferiori rispetto alla tradizionale tac multistrato) e nella migliore qualità delle immagini radiografiche.
La bassa dose di radiazioni consente quindi l’utilizzo della TAC cone-beam anche nei bambini.
• TAC ARCATA SUPERIORE
• TAC ARCATA INFERIORE
• TAC ARCATE DENTARIE (Arcata superiore e inferiore)
Prescrizione medica: è richiesta la prescrizione del medico
Durata esame: 10 minuti
Consegna immagini (CD e lastra) e referti: dopo 3 giorni presso la nostra segreteria
Note: portare esami precedenti
Applicazioni
Indicazioni frequenti all’esame sono la valutazione pre-estrettiva degli elementi dentari, la pianificazione implantare e la valutazione postchirurgica.
Nello studio pre-estrattivo vengono valutati i rapporti tra le radici dentarie e il pavimento del seno mascellare, per l’arcata superiore, e tra le radici e il canale osseo del nervo mandibolare (per l’arcata inferiore).
Ai fini implantologici, la tac consente di valutare le caratteristiche anatomiche dell’area edentula che dovrà accogliere l’impianto. Le immagini ottenute da un volume 3D facilitano la realizzazione di impianti perchè consentono la valutazione dello spessore osseo, della densità del tessuto osseo e della distanza tra cresta alveolare e pavimento del seno mascellare, per l’arcata superiore, e tra cresta alveolare e il canale del nervo mandibolare, per l’arcata inferiore.
Nella fase postchirurgica, invece, si va a valutare l’osteointegrazione dell’impianto ed eventuali complicanze determinate dalla procedura.