Gli esami per anemia hanno lo scopo di verificare la quantità di riserve di ferro nel sangue e al tempo stesso controllare i livelli di vitamina B12 e di acido folico. Si tratta di un check up a cui è utile ricorrere, tra l’altro, quando il paziente accusa sintomi come difficoltà di concentrazione, sensazione di generale malessere, pallore e debolezza. La riduzione di emoglobina e di globuli rossi causa una diminuzione della capacità del sangue di portare l’ossigeno ai vari organi del corpo umano. Il check up anemia comprende: emocromo, transferrina, vitamina B12, acido folico, ferritina, ferro ed elettroforesi dell’emoglobina.
L’emocromo
L’emocromo, indicato anche con il nome di esame emocromocitometrico completo, rappresenta uno dei più importanti test attraverso i quali è possibile riscontrare un caso di anemia. Si tratta di un test che serve a valutare le cellule che circolano nel flusso ematico; nella maggior parte dei casi esso viene richiesto nel novero degli esami di routine o se il paziente manifesta sintomi che sono associati a patologie che riguardano le cellule del sangue. Anche l’emoglobina nel sangue viene valutata attraverso l’emocromo; una volta ottenuti i risultati, poi, possono essere richiesti altri esami, tenendo conto dell’anamnesi e dei sintomi del paziente.
Quando c’è bisogno dei controlli
Le analisi per anemia variano anche in base alla tipologia della condizione, visto che diverse categorie di anemia sono correlate da agenti eziologici differenti.
Ma in che cosa consiste di preciso l’anemia? Si tratta di una condizione clinica che è contraddistinta dalla diminuzione della quantità di globuli rossi. Le persone che soffrono di anemia hanno una concentrazione di emoglobina non sufficiente. L’anemia costituisce il più diffuso disturbo del sangue e riguarda più o meno un quarto della popolazione di tutto il mondo.
A seconda dei casi può essere asintomatica oppure essere correlata alla manifestazione di sintomi anche gravi. Fra i più frequenti ci sono la cefalea, le difficoltà di respirazione e l’affaticamento. Nella maggior parte dei casi l’anemia ha a che fare con un calo della produzione di globuli rossi, con una perdita eccessiva di sangue o con un incremento della distruzione dei globuli rossi. Il check up anemia, pertanto, è indispensabile sia per arrivare a una diagnosi corretta che per individuare le cause del problema.
I test diagnostici
Per riscontrare la presenza di anemia nei pazienti che hanno sintomi lievi o che sono del tutto asintomatici è sufficiente fare riferimento a esami di routine che vengono eseguiti al fine di verificare le condizioni di salute generali dei soggetti.
Quando si tratta di persone sintomatiche, invece, i test diagnostici vengono effettuati per riscontrare la riduzione della quantità di globuli rossi. Grazie ad approfondite analisi del sangue è possibile capire qual è la tipologia di anemia in questione. Quasi sempre l’esame prevede solo il prelievo di un campione di sangue da un braccio, ma ci sono situazioni in cui ci può essere bisogno di ulteriori test al fine di identificare le eventuali origini della condizione di anemia.
La funzionalità delle cellule ematiche
Se dall’emocromo emergono risultati anomali, ci può essere la necessità di effettuare ulteriori esami di approfondimento, attraverso i quali è possibile valutare le varie componenti del sangue, come per esempio la conta dei reticolociti, la conta differenziale dei globuli bianchi e lo striscio di sangue.
Con il test dello striscio di sangue, in particolare, vengono misurati il numero, la tipologia e la grandezza delle diverse cellule del sangue, mentre la conta differenziale permette di quantificare le diverse tipologie di globuli bianchi.
Infine, la conta dei reticolociti ha a che fare con i globuli rossi giovani che si trovano nel sangue periferico. A volte i globuli rossi vengono distrutti in tempi più rapidi rispetto a quelli di produzione.
La distruzione dei globuli rossi
Uno degli esami che sono correlati all’incremento della distruzione dei globuli rossi è la valutazione delle emoglobinopatie, che misura la quantità di diverse tipologie di emoglobina.
Il test dell’aptoglobina e quello di fragilità osmotica, invece, valutano rispettivamente la presenza di una proteina che è associata alla distruzione dei globuli rossi e la suscettibilità di questi ultimi alla rottura.
Ancora, il test del lattato deidrogenasi misura l’enzima omonimo, che può essere indice di distruzione dei globuli rossi e di danno tissutale. Infine, il test di Coombs diretto riguarda la presenza di anticorpi che vengono prodotti dal sistema immunitario che causano la distruzione dei globuli rossi.
La perdita di sangue
A volte lo stato anemico si può concretizzare per effetto di una perdita di sangue non identificata, per esempio a livello del tratto gastrico e intestinale. La ricerca del sangue occulto nelle feci può essere utile in tali circostanze, come pure il test di H. pylori, che riguarda un batterio che è causa di emorragie e ulcere.